Oscar 2021, i 15 migliori registi da tenere d’occhio (previsioni ottobre)

Quali sono i registi che possono ambire ad una nomination agli Oscar 2021?

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Per scoprire quali registi hanno più chance di entrare nella corsa agli Oscar 2021 occorre seguire l’Awards Season che inizierà ufficialmente con le nomination ai Gotham Awards per il cinema indipendente per poi culminare con i verdetti dei Directors Guild of America Awards assegnati dal sindacato dei registi e che ogni anno anticipano i verdetti degli Academy Awards. Nel frattempo le prime predictions vengono elaborate incrociando le aspettative della critica americana con i giudizi dei colleghi internazionali nei vari Festival che solitamente precedono la Stagione dei Premi. A tal proposito molti registi che abbiamo inserito nella lista delle nostre previsioni sono passati per i recenti Festival di Venezia, Toronto e New York.

Quali sono i registi che possono ambire ad una nomination agli Oscar 2021 nella categoria best director? (previsioni ottobre)

15. FLORIAN ZELLER (THE FATHER)

L’opera prima dello sceneggiatore francese Florian Zeller, The Father con protagonisti Anthony Hopkins e Olivia Colman, ha fatto breccia nel cuore della critica già dalla sua prima proiezione al Sundance Film Festival per poi conquistare il Premio del pubblico al recente San Sebastian International Film Festival. Uno script ben collaudato (già portato sul grande schermo da Le Guay con il film Florida) tratto dalla omonima piece teatrale scritta dallo stesso Zeller e che potrebbe regalargli la sua prima nomination agli Oscar.

14. PAUL GRENGRASS (NEWS OF THE WORLD)

Sono passati ben 14 anni dalla sua unica nomination agli Oscar per il film United 93 (miglior regia ai National Society of Film Critics Awards) in cui raccontava con piglio documentaristico i terribili eventi che portarono allo schianto dell’United 93 quando un gruppo di passeggeri si ribellò al dirottamento dei terroristi. 8 anni fa’ invece ha sfiorato la seconda candidatura grazie alla sua prova nel film Captain Phillips con cui aveva ottenuto la nomination sia ai Golden Globe che ai Directors Guild of America Awards. L’occasione quest’anno potrebbe arrivare grazie al suo atteso film News of the world con Tom Hanks e l’enfat prodige del cinema europeo Helena Zengel.

13. LEE ISAAC CHUNG (MINARI)

Dopo la prima proiezione di Minari al Sundance Film Festival dove ha vinto 2 riconoscimenti (il Gran Premio della Giuria e il Premio del pubblico), è apparso chiaro a tutti i critici americani il talento di Lee Isaac Chung che potrebbe così conquistare la sua prima candidatura agli Oscar, complice uno script e uno stile registico asciutto ed essenziale ma capace di emozionare nel raccontare la storia di una famiglia di immigrati coreani all’inseguimento del sogno americano.

12. FRANCIS LEE (AMMONITE)

Dopo aver conquistato la critica internazionale con il meraviglioso God’s Own Country con cui ha vinto numerosi premi: dal Directing Award per la sezione World Cinema al Sundance Film Festival ai 4 British Independent Film Award tra cui miglior film, Francis Lee potrebbe entrare in lizza agli Oscar per la categoria miglior regia. Tutto merito della sua apprezzata prova per il film Ammonite con Kate Winslet e Saoirse Ronan nei panni di due donne che in nome dell’Amore provano a sfidare le convenzioni sociali del tempo.

11. ELIZA HITTMAN (NEVER RARELY SOMETIMES ALWAYS)

Anche la Hittman è “figlia” del Sundance da dove è partito il viaggio di Never Rarely Sometimes Always vincendo lo Special Jury Award per poi conquistare nel successivo Festival di Berlino il Gran Premio della Giuria. Senza dimenticare il TVE Otra Mirada Award vinto al recente San Sebastian International Film Festival. La sua potenziale candidatura è particolarmente supportata dalla critica americana che l’annovera tra i migliori film indipendenti film dell’anno. Tutto merito della sua regia che è riuscita a raccontare con grande sensibilità e dignità il mondo emotivo delle ragazze madri: il loro coraggio, la loro disperazione, la loro umanità.

10. GEORGE CLOONEY (THE MIDNIGHT SKY)

A distanza di 15 anni dalla sua prima nomination agli Oscar per la categoria miglior regia con il film Good Night, and Good Luck (nel frattempo ha collezionato altre 8 candidature tra script, produzione e interpretazione vincendone 2: uno come supporter per Syriana e un altro per il miglior film (Argo), George Clooney ci riprova con l’omonimo adattamento del romanzo di Lily Brooks-Dalton lo sci-fi The Midnight Sky targato Netflix.

9. GEORGE C. WOLFE (MA RAINEY’S BLACK BOTTOM)

Conosciuto ai più per aver diretto tv movie di successo come The Immortal Life of Henrietta Lacks con Oprah Winfrey e il pluripremiato Lackawanna Blues con cui ha vinto il prestigioso DGA Award, George C.Wolfe potrebbe dare una grande scossa alla sua carriera conquistando la sua prima nomination agli Oscar. L’occasione è offerta dall’attesissimo Ma Rainey’s Black Bottom con Viola Davis e il compianto Chadwick Boseman.

8. REGINA KING (ONE NIGHT IN MIAMI)

L’opera prima One Night in Miami potrebbe fare la storia regalando al premio Oscar Regina King non solo la seconda candidatura della sua carriera ma anche la prima per una regista afroamericana. La pellicola, adattamento cinematografico dell’omonima piece teatrale di Kemp Powers, è stata molto apprezzata dalla critica internazionale dopo essere stata presentata Fuori concorso al Festival di Venezia per poi conquistare il 2°posto al Toronto International Film Festival per l’Audience Award.

7. CHRISTOPHER NOLAN (TENET)

Il 5 volte candidato agli Oscar Christopher Nolan potrebbe ottenere la 2a nomination della sua carriera come regista (la prima ottenuta nel 2017 per Dunkirk) per il visionario spy movie Tenet destinato a fare incetta di candidature tecniche: dal montaggio al sonoro, fino agli effetti speciali.

6. AARON SORKIN (THE TRIAL OF THE 7 CHICAGO)

Il pluricandidato agli Oscar per la miglior sceneggiatura, Aaron Sorkin, vincitore nel 2011 della statuetta per lo script The Social Network, potrebbe conquistare la sua prima nomination come regista, complice la sua seconda prova dietro la macchina da presa offerta dal film The Trial of the Chicago 7 il cui cast è in lizza nelle categorie attoriali: da Sacha Baron Cohen (supporter/lead) a Yahya Abdul – Mateen II (supporter) fino a Mark Rylance, Jeremy Strong (supporter) e Eddie Redmayne (lead).

5. RON HOWARD (HILLBILLY ELEGY)

Secondo la critica americana l’attesa pellicola di Ron Howard Hillbilly Elegy con Amy Adams e Glenn Close tratta dall’omonimo best seller di JD Vance ha tutti i numeri per sbancare ai prossimi Oscar complice uno script su una saga familiare: 3 generazioni del Maine che si misurano con le conseguenze dell’american dream. Per Howard si tratterebbe della sua 3a candidatura come miglior regista (la 5a considerando le due nomination come produttore) dopo averlo vinto nel 2002 per A Beautiful Mind.

4. SPIKE LEE (DA 5 BLOODS)

Quest’anno ci sono tutte le condizioni favorevoli per regalare a Spike Lee la seconda nomination agli Oscar come regista (la prima nel 2019 per BlacKKKlansman con cui ha vinto la sua seconda statuetta ma per l’adattamento). Tenendo bene a mente che ha conquistato il suo primo Oscar nel 2016 ricevendo quello alla carriera, collezionando al momento ben 5 nomination (compresa la sceneggiatura di Fa’ la cosa giusta, il lavoro di produzione di BlacKKlansman e il documentario 4 Little Girls). L’occasione per questa nuova nomination arriva dall’apprezzato film Da 5 Bloods incentrato su un gruppo di veterani del Vietnam che decide contro ogni previsione di tornare nella giungla per recuperare un tesoro nascosto.

3. SHAKA KING (JUDAS AND THE BLACK MESSIAH)

L’emergente Shaka King potrebbe essere una delle rivelazioni degli Oscar 2021 complice il suo secondo film Judas and the Black Messiah che ruota attorno alla figura dell’attivista Fred Hampton, presidente della sezione dell’Illinois delle Pantere nere, tradito e ucciso dall’FBI. Se con la sua opera prima, il film agrodolce Newlyweeds, King riuscì a conquistare il Someone to Watch Award agli Spirit Awards, siamo convinti che il suo nuovo film non lascerà indifferenti i giurati dell’Academy per via del suo tema così terribilmente attuale.

2. CHLOE ZHAO (NOMADLAND)

Dopo aver estasiato la critica americana con il precedente The Rider (vincitore del Gotham Independent Film Award e del prestigioso National Society of Film Critics Awards) Chloé Zhao entra in lizza per gli Oscar con una pellicola particolarmente apprezzata dalla critica internazionale Nomadland, dopo aver conquistato non solo il Leone d’Oro al Festival del Cinema di Venezia ma anche il People Choice Award al Toronto International Film Festival. Con queste premesse la Zhao si avvicina sempre di più alla prima nomination agli Oscar della sua emergente carriera.

1.DAVID FINCHER (MANK)

Dopo 2 nomination conquistate prima nel 2009 per Il curioso caso di Benjamin Button e poi nel 2011 per The Social Network) David Fincher regista di numerosi cult movie (da Seven a Fight Club, da Zodiac a The Girl with the Dragon Tatoo fino all’apprezzato Gone Girl) potrebbe finalmente conquistare il primo Oscar della sua iconica carriera complice l’atteso film targato Netflix, dal titolo Mank con protagonista Gary Oldman nei panni dello sceneggiatore Herman J. Mankiewicz nella sua diatriba con il regista Orson Welles circa i meriti legati al successo di una delle migliori opere prime della Storia del Cinema, Quarto Potere.

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