Previews: Sublet

Sublet, una meravigliosa metafora sulla necessità di guardare sempre la vita con una prospettiva diversa

Presentato sulla piattaforma digitale del Tribeca Film Festival, Sublet di Eytan Fox ha colpito tutti per la sensibilità con cui ha affontato il tema della senilità omosessuale. Il regista isrealiano, conosciuto ai più per il dramma lgbt Yossi & Jagger ma anche per il bellissimo Camminando sull’acqua, ha lasciato, secondo i critici americani, letteralmente il segno per l’approccio utilizzato nel raccontare il risveglio emotivo di un uomo di mezza età che si trova in bilico tra cio che gli resta e tra ciò che si è lasciato scappare di mano, dopo un evento tragico che ha destabilizzato le sue certezze. Uno script quindi concentato sul momento riflessivo di quest’uomo che cerca nel suo metabolismo interiore una spinta per riscattare la sua apatia, determinata da una serie di scelte fatte per consuetudine più che per amore.

Sublet 3

A rendere interessante la caratterizzazione del personaggio principale (interpretato da John Benjamin Hickey) è la sua professione, uno scrittore di viaggi del New York Times, la cui rubrica mira a scoprire quali siano i punti salienti della città da visitare in soli 5 giorni. Di conseguenza siamo di fronte ad un uomo che per lavoro deve cercare a tutti i costi di sintetizzare le sue esperienze e le sue emozioni. Una tendenza alla semplificazione che si traduce nella sua vita nella necessità di fare scelte immediate con lo scopo di evitare conflitti e contrasti.Il film è ambientato a Tel Aviv, una città che viene mostrata nella sua dinamica vitalità, caotica, intensa, ricca di contraddizioni che riflettono alla perfezione il suo altalenante stato d’animo che lo porta per la prima volta nella sua vita a farsi delle domande di cui non conosce la risposta

Sublet

Ad appassionare il suo soggiorno è l’incontro chiave con un giovane israeliano (intepretato da Niv Nissim) che vive la sua vita con meno freni e costrizioni, e di conseguenza diventa oggetto di curiosità e di attrazione da parte del protagonista. Sarà lui infatti a mostargli un intinerario alternativo con lo scopo di mostrargli la vera anima della città. Una metafora meravigliosa sulla necessità di guardare la vita sempre con una prospettiva diversa, soprattutto nei momenti più difficili. In quest’ottica in Suplet l’introspezione dell’età che avanza dona quella saggezza necessaria per contrastare la malinconia del tempo che resta.

Sublet poster

FONTE: Tribeca Film Festival

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