L’esclusione di Greta Gerwig dalla categoria Miglior regia ha riacceso il dibattito tra i sostenitori e detrattori di Barbie, ma la delusione o la sorpresa, indipendentemente dal giudizio sul film, nasce dal fatto che la Gerwig è stata una delle protagoniste dell’Awards Season, mancando solo la candidatura ai BAFTA e conquistando numerose nominations (seconda solo a Christopher Nolan).
In siffatto contesto al suo posto molto probabilmente si è inserita la regista francese Justine Triet (Anatomy of a Fall) che aveva ottenuto solo la nominations ai BAFTA tra i key awards. Stessa dinamica per Jonathan Glazer (The Zone of Interest) anche se la sua candidatura era nell’aria come “quota internazionale” potendo fare affidamento sul fortissimo sostegno dei circoli dei critici americani e in particolare sulla prestigiosa National Society of Film Critics (NSFC) e sulla Los Angeles Film Critics Association (LAFCA).
Più che la Triet come alternativa alla Gerwig si vociferava il nome di Alexander Payne (The Holdovers) che aveva tutte le carte in regola per ottenere la candidatura dato che aveva mancato solo la nomination ai Golden Globe e poteva contare anche su quella ai DGA Awards.
Completano poi la cinquina il favorito Christopher Nolan (Oppenheimer) e gli altri 2 registi snobbati ai BAFTA, Martin Scorsese (Killers of the Flower Moon) e Yorgos Lanthimos (Povere Creature!).
