►►► ULTIMO AGGIORNAMENTO PREVISIONI
Le previsioni per la categoria dei Migliori Costumi, come per le altre categorie tecniche, vengono solitamente redatte dopo l’annuncio delle shortlist con cui l’Academy restringe il cerchio dei potenziali candidati. Nel frattempo però già circolano le prime predictions elaborate incrociando le aspettative della critica americana con i giudizi degli addetti del settore.
Su questa lunghezza d’onda avranno un ruolo chiave in termini di previsioni, le successive nomination ai riconoscimenti della rispettiva gilda di categoria: i Costume Designers Guild Awards (CDGA), i riconoscimenti con cui il sindacato dei costumisti sceglie annualmente le migliori realizzazioni sartoriali in ambito cinematografico e televisivo. I verdetti di questi premi tecnici sono molto attesi per le oscars predictions, dato che solitamente uno dei 3 vincitori dei CDG Awards (Best Excellence in Contemporary Film, Best Excellence in Period Film, Best Excellence in Sci-Fi/Fantasy Film) successivamente conquista anche l’Oscar nella categoria migliori costumi. Questo significa che i Costume Designer Guild Awards consentono di stabilire quali sono i favoriti agli Oscar per questa specifica categoria.
Basti pensare che sulle prime 5 edizioni (il premio è stato inaugurato nel 1999 e fino al 2004 prevedeva l’assegnazione dei premi per 2 sole categorie, contemporary e period) 2 volte il vincitore degli CDG Awards è stato confermato agli Oscar (Chicago, Il Signore degli Anelli – Il ritorno del Re). Nelle restanti 15 edizioni (2005-2020) in cui è stata introdotta la 3a categoria dedicata ai film sci-fi/fantasy la convergenza tra il verdetto dei Costume Designers Guild Awards e quello degli Oscar è avvenuta 8 volte: Memorie di una Geisha, La Duchessa, The Young Victoria, Anna Karenina, Grand Budapest Hotel (period film), Alice in Wonderland, Mad Max Fury Road, Black Panther (sci-fi/fantasy).
Best Costume Design: quali sono i film favoriti per la nomination agli Oscar 2021?
10. Paolo Nieddu (THE UNITED STATES vs. BILLIE HOLIDAY):
Assistent designer di iconiche serie tv come Smash e Sex and the City, Paolo Nieddu, al suo secondo lungometraggio, potrebbe lasciare un segno indelebile nella memoria degli Academy grazie al suo suggestivo lavoro per il film United States vs Billie Holiday dai costumi suggestivi capaci di racchiudere in un frame il talento e il tormento di una legenda del blues come Billie Holiday.
9. Sandy Powell (THE GLORIAS):
La 3 volte premio Oscar Sandy Powell (Shakespeare in Love, The Aviator, Lady Handerson presenta) potrebbe conquistare la 16esima candidatura della sua carriera grazie ai costumi realizzati per il biopic di Julie Taymor, The Glorias, su una delle figure simbole del femminismo americano e non solo, Gloria Steinem. In siffatto contesto i costumi della Powell con la loro carica vitale sono riusciuti a catapultarci nei turbolenti anni 60′ nel pieno del risveglio femminista.
8. Mark Bridges (NEWS OF THE WORLD):
Con 4 nomination all’attivo e 2 Oscar vinti nel 2012 con The Artist e nel 2018 con Il filo nascosto, Mark Bridges si prepara ad entrare nuovamente in lizza per una candidatura, complice il suo apprezzato lavoro nell’ultimo film di Paul Grengrass, News of the World, in cui contribuisce a dare vita al selvaggio West realizzando costumi dal grande impatto visivo capaci di catalizzare nei dettagli la scala cromatica scelta dal direttore della fotografia.
7. Julian Day (REBECCA):
Malgrado la freddezza riservata a questa pellicola da parte della critica americana, Rebecca può comunque riscattarsi grazie al suo comparto tecnico. In particolare con i costumi di Julian Day che ha saputo con grande maestria miscelare tutte le sfumature della suspence realizzando creazioni di grande ispirazione. Per Day si tratterebbe della sua prima candidatura agli Oscar (c’era andato molto vicino nel 2018 con Bohemian Rapsody riuscendo ad ottenere una nomination ai BAFTA).
6. Michael O’Connor (AMMONITE):
Sono passati 12 anni dalla statuetta conquistata per il suo meraviglioso lavoro nel film La Duchessa con cui vinse anche un BAFTA e un Costume Designer Guild Award. Da allora ha collezionato altre 2 nomination (nel 2012 per Jane Eyre, nel 2014 per The Invisbile Woman) e quest’anno potrebbe aggiudicarsi alla sua 4 candidatura, complice il pittoresco lavoro realizzato con i costumi di Ammonite capaci di evocare con variazioni di colore l’inquietudine e la paura delle protagoniste di fronte al loro dirompente amore vessato dalla società.
5. Suzie Harman & Robert Worley (THE PERSONAL HISTORY OF DAVID COPPERFIELD):
La coppia britannica formata da Suzie Harmar e Robert Worley potrebbe ottenere la prima candidatura agli Oscar della loro carriera, complici le creazioni dal cromatismo esplosivo della commedia irriverente The Personal History of David Copperfield, già premiata meritatamente ai British Independent Film Awards dello scorso anno.
4. Bina Daigeler (MULAN):
La visionaria Bina Daigeler particolarmente apprezzata dagli addetti del settore per il suo lavoro innovativo potrebbe essere candidata per il suo eccellente lavoro nel live action targato Disney, Mulan in cui realizza con minuziosa precisione suggestive creazioni ispirandosi alla tradizione cinese delle dinastie del nord del VI° secolo.
3. Ann Roth (MA RAINEY’S BLACK BOTTOM):
La veterana Ann Roth, premio Oscar nel 1997 per i costumi del melò Il paziente inglese, potrebbe conquistare la 5a nomination agli Oscar della sua carriera a distanza di ben 18 anni dalla sua ultima noms per The Hours (le altre due candidature sono arrivate nel 2000 con Il talento di Mr. Ripley e nel 1984 con Le stagioni del cuore). L’occasione le viene offerta dalla pellicola Ma Rainey’s Black Bottom in cui ha saputo rievocare le atmosfere febbricitanti dell’epoca del blues, giocando abilmente con i contrasti, e bilanciando le variazioni del satinato e delviolaceo. Nel film i suoi costumi incarnano perfettamete le suggestioni descritte dal drammaturgo afroamericano August Wilson nella piece omonima da cui è tratto il film.
2. Alexandra Byrne (EMMA):
Con 5 nomination all’Oscar e una statuetta conquistata nel 2008 per il suo incredibile lavoro nel film Elizabeth: The Golden Age, Alexandra Byrne prova a conquistare il suo secondo Academy Award, complice il suo applaudito lavoro nel film Emma tratto dall’omonimo romanzo di Jane Austen. Il suo merito non sta solo nell’aver ricreato quell’epoca tra cuffie, corsetti e bizzarri cappelli, ma anche e soprattutto nell’aver saputo trasmettere con le sue creazioni il percorso emotivo della protagonista che si affaccia all’amore tra strategici incoraggiamenti e teneri imbarazzi.
1. Trish Summerville (MANK):
La seconda nomination potrebbe arrivare per il biopic Mank, il cui lavoro è stato decisamente apprezzato non solo dai suoi colleghi ma anche dalla critica in generale, evidenziando il forte potere evocativo delle sue creazioni capaci di restituire fedelmente le sfumature della Hollywood degli anni 30′ così fumosa e misteriosa. Per Mank la Summerville potrebbe conquistare alla prima nomination il primo Oscar della sua carriera.