Critics’ Choice Awards 2020: C’era una volta a Hollywood e 1917 i più premiati

C’era una volta a Hollywood e 1917 vincono i Critics’ Choice Awards. Un solo premio per The Irishman che partiva con 14 nominations

Assegnati nella notte i rinomati Critics’ Choice Awards (giunti alla loro 25esima edizione), i premi con cui ogni anno la Broadcast Film Critics Association (BFCA), composta da circa 250 critici cinematografici appartenenti alle principali testate giornalistiche statunitensi, sceglie i migliori film e le migliori interpretazioni dell’anno influenzando i successivi verdetti degli Oscar. Su questa lunghezza d’onda basti pensare che lo scorso anno ben 11 verdetti dei Critics’ Choice Awards su un totale di 18 categorie simili a quelle degli Academy Awards sono stati confermati agli Oscar: (canzone, attore non protagonista, attrice non protagonista, fotografia, regia, scenografia, costumi, trucco e parrucco, film straniero, film d’animazione, attrice). Senza dimenticare che questa convergenza tra i due premi per quanto riguarda la categoria Miglior film è avvenuta 13 volte su 24 edizioni

Quest’anno le pellicole che hanno conquistato il maggior numero di premi sono le stesse che hanno vinto ai Golden Globe: C’era una volta a Hollywood di Quentin Tarantino che ha vinto in 4 categorie: miglior film, miglior attore non protagonista, miglior scenografia, miglior sceneggiatura, e il film bellico 1917 di Sam Mendes che ha vinto in 3 categorie: miglior regia, miglior montaggio, miglior fotografia. Inoltre cocente delusione per The Irishman che partiva con ben 14 nominations e che si è dovuto accontentare di un solo premio per il miglior cast.

Critics' Choice Awards 2020

MIGLIOR ATTRICE

Sulla scia dei Golden Globe, Renee Zellweger conquista anche il Critics’ Choice Award attestandosi come la favorita per la categoria miglior attrice ai prossimi Oscar. L’unica che può mettere in crisi questa leadership è Lupita Nyong’o che per l’horror Us ha vinto un maggior numero di premi. Tutto dipenderà dai SAG Awards dove entrambe sono candidate, mentre ai Golden Globe la Nyong’o era stata esclusa

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MIGLIOR ATTORE

Con la vittoria anche ai Critics Choice Awards la potenziale rivalità con Adam Driver (Marriage Story) si esaurisce, dato che l’unico scoglio che poteva ostacolare la leadership di Joaquin Phoenix (Joker) agli Oscar per la categoria Miglior attore era il premio più importante assegnato dai critici americani considerando il tiepido trattamento che gli hanno riservato durante l’Awards Season, ad eccezione del Golden Globe che però è assegnato dalla stampa estera che lavora a Hollywood.

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MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA

Laura Dern (Marriage Story) vincendo anche ai Critics Choice Awards dopo aver conquistato numerosi premi tra cui il Golden Globe, l’Hollywood Film Award, e il New York Film Critics Circle Award, allunga le distanze dalla sua rivale Jennifer Lopez che per Hustlers – Le ragazze di Wall Street le aveva dato fino a questo momento filo da torcere.

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MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA

Con la vittoria anche ai Critics Choice Awards, Brad Pitt per C’era una volta a Hollywood ipoteca il primo Oscar della sua carriera come attore nella categoria supporter. Oramai il gap con i suoi avversari è troppo ampio dato che ha dominato questa Stagione dei premi vincendone alcuni chiave come il Golden Globe, National Board of Review, National Society of Film Critics Award.

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MIGLIOR SCENEGGIATURA

Sulla scia dei Golden Globe e superando teste di serie come Marriage Story e Parasite, Quentin Tarantino conquista anche il Critics’ Choice per la miglior sceneggiatura per il film C’era una volta a Hollywood confermando il verdetto dei New York Film Critics Circle Awards e dei Boston Society of Film Critics Awards.

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MIGLIOR ADATTAMENTO

Alla fine l’adattamento di Piccole Donne ha avuto la meglio sul suo rivale The Irishman, vincendo un meritato Critics’ Choice Award dopo conquistato numerosi ricoscimenti tra cui il Washington DC Area Film Critics Association Award, Chicago Film Critics Association Award e il Columbus Film Critics Association Award, attestandosi come il principale front-runner per gli Oscar nella categoria Best Adapted Screenplay.

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MIGLIOR FILM D’ANIMAZIONE

Toy Story 4 “si riprende” lo scettro di leader di questa categoria per i prossimi Oscar dopo la vittoria a sorpresa di Missing Link ai Golden Globe. Questo premio si aggiunge al copioso numero di riconoscimenti già vinti dal quarto capitolo di questa famosa saga d’animazione.

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MIGLIOR FILM STRANIERO

Nessuna sorpresa nella categoria Miglior Film Straniero laddove ha vinto la pluripremiata pellicola di Bong Joon – ho Parasite dopo aver dominato la Stagione dei Premi prenotando di fatto l’Oscar nella categoria Miglior film internazionale.

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SORPRESE

Sorpresa nella categoria Best Comedy dove ha vinto Dolemite is my name battendo i favoriti Jojo Rabbit e Cena con Delitto, quest’ultimo sconfitto anche nella categoria dove sembrava avere la vittoria in tasca e cioè in quella per il Best Acting Ensemble (miglior cast), il cui premio è stato attribuito a The Irishman. Verdetto inatteso anche per il Miglior montaggio (lo ha vinto 1917) dato che il favorito della vigilia era Le Mans 66′ – La Grande Sfida dopo aver vinto numerosi premi tra cui l’Hollywood Film Award e il Washington DC Area Film Critics Association Award.

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Sorprendente poi il verdetto della categoria Miglior regia dove c’è stato un parimerito tra Bong Joon – ho per il suo capolavoro Parasite che partiva come il superfavorito dopo aver dominato la Stagione dei premi per questa categoria e Sam Mendes trainato dal successo ai Golden Globe. I due si giocano la leadership per gli Oscar ai prestigiosi Directors Guild of America Awards dove entrambi sono stati candidati.

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CONFERME

                                             MIGLIOR FOTOGRAFIA

Nessuna difficoltà per il maestro Roger Deakins che ha vinto meritatamente il premio per la miglior fotografia per il film bellico 1917, dopo aver dominato la Stagione dei Premi attestandosi come il grande favorito per gli Oscar nella categoria Best Cinematography.

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                                             MIGLIORI COSTUMI

Come previsto la costumista Ruth E. Carter ha vinto il Critics Choice Award per il suo lavoro nel film Dolemite is my name configurandosi come la favorita agli Oscar per questa categoria dopo aver vinto: San Diego Film Critics Society Award, Las Vegas Film Critics Award, Seattle Film Critics Society Award, Satellite Award, e il Chicago Indie Critics Award. Previsione che può essere confermata solo dopo l’assegnazione dei premi del sindacato dei costumisti, i CDG Awards.

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                                  MIGLIOR COLONNA SONORA

Alla fine ha vinto Joker il premio per la miglior colonna sonora sulla scia dei Golden Globe. Riconoscimento che si aggiunge all’Hollywood Music in Media Award e al Satellite Award vinto nella categoria Best Original Score e che di fatto gli consentono di entrare in sfida con altri due titoli pluripremiati per la soundatrack: il favorito 1917 (Thomas Newman ha conquistato 15 nomination agli Oscar senza mai vincerlo) e l’horror Us.

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                                         MIGLIOR SCENOGRAFIA

Senza problemi C’era una volta a Hollywood ha vinto il premio per la migliore direzione artistica dopo aver dominato l’Awards Season vincendo diversi riconoscimenti tra cui il Los Angeles Film Critics Association Award, Las Vegas Film Critics Award e il San Francisco Bay Area Film Critics Circle Award, attestandosi come il leader di questa categoria ai prossimi Oscar.

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Ecco la lista di tutti i vincitori dei Critics’ Choice Awards 2019:

FONTE: Critics’ Choice Awards

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