Oscar 2021: previsioni Miglior film internazionale

Previsioni Oscar 2021 Best International Feature Film: la pellicola che ha più chance di conquistare l’Oscar nella categoria Miglior film internazionale

Fin dalle prime fasi della Stagione dei Premi la gara per la categoria Miglior film internazionale è partita con un vincitore annunciato, Another round in rappresentanza della Danimarca, ma questa leadership è stata consolidata solo con i premi chiave. Prima di quel momento le associazioni dei critici americani, non riuscendo ad accedere a tutti i film in competizione, hanno iniziato a premiare le pellicole straniere della scorsa stagione: da Beanpole (Russia) (selezionato nella short list dei semifinalisti del 2020) a Bacurau (Brasile) e al nostro Martin Eden (questi ultimi due film non sono stati scelti per la competizione agli Oscar dai rispettivi Paesi di appartenenza). A ciò si è aggiunta la confusione generata da alcune associazioni nel dirottare Minari di produzione americana nella categoria miglior film in lingua straniera.

Per quanto riguarda la cinquina di questa categoria, rispetto ai panel sulle previsioni delle nominations che abbiamo preparato nei mesi precedenti, ci sono state delle esclusioni a sorpresa come quella dell’horror d’autore La Llorona (Guatemala) che aveva vinto il Boston Society of Film Critics Award, il National Board of Review, il Satellite Award e l’Hollywood Critics Association Award, oltre a quella del film messicano I’m No Longer Here di Fernando Frías de la Parra che aveva ottenuto tra le varie nominations, una preziosa candidatura ai DGA Awards come miglior regista esordiente. Per il resto confermata la triade tutta europea Danimarca/Romania/Bosnia ed Erzegovina.

1. DANIMARCA

Another Round di Thomas Vinterberg ha conquistato la nomination non solo nella categoria Miglior film internazionale dove parte favorito ma anche in quella per la Miglior Regia.

Al centro della vicenda quattro insegnanti di scuola decidono di testare su di loro stessi una teoria secondo cui un costante stato d’ebbrezza porterebbe enormi benefici alla vita di tutti i giorni…

Con Another Round la Danimarca raggiunge quota 13 nominations nella storia di questa categoria potendo vantare 3 statuette: nel 1987 con Il Pranzo di Babette di Gabriel Axel, nel 1988 con Pelle alla conquista del mondo di Bille August e nel 2010 con Un mondo migliore di Susanne Bier.

AWARDS SEASON

NOMINATIONS: Gotham Awards (Miglior Film Internazionale), 4 European Film Awards (film, regia, attore, script), 5 Indiana Film Journalists Association Awards (script, straniero, attore, cast, film), Chicago Film Critics Association Award (internazionale), Greater Western New York Film Critics Association Award (internazionale), Music City Film Critics Association Award (internazionale), North Carolina Film Critics Association Award (internazionale), Chicago Indie Critics Award (internazionale), Alliance of Women Film Journalists Award (EDA)(internazionale), North Dakota Film Society Award (internazionale), San Diego Film Critics Society Award (internazionale), Lux Audience Award, St. Louis Film Critics Association Award, London Critics Circle Film Award (internazionale), San Francisco By Area Film Critics Circle Award (internazionale), Online Film Critics Society Award (internazionale), Satellite Award (internazionale), Hollywood Critics Association Film Award, Golden Globe, Seattle Film Critics Society Award, Critics Choice Award, Vancouver Film Critics Circle Award (internazionale, regia), BAFTA (internazionale, regia)

WINNERS: 4 European Film Awards (miglior film, regia, attore, script), Audience Award (London Film Festival), Conchiglia d’Argento al Festival di San Sebastian (miglior attore), Indiana Film Journalists Association Award, Chicago Film Critics Association Award, North Carolina Film Critics Association Award, EDA Award, Lux Audience Award, Music City Film Critics Association Award, St. Louis Film Critics Association Award, San Francisco By Area Film Critics Circle Award, Kansas City Film Critics Circle Award, New Mexico Film Critics Association Award, Atlanta Film Critics Circle Award, London Critics’ Circle Film Award, Washington D.C. Area Film Critics Association Award, Utah Film Critics Association Award, Southeastern Film Critics Association Award, Phoenix Film Critics Society Award, Las Vegas Film Critics Society Award, Georgia Film Critics Association Award, BAFTA

RUNNER-UP (2°posto): Toronto Film Critics Association Award, Online Film & Television Association Award

2. BOSNIA ED ERZEGOVINA

Quo Vadis, Aida? diretto da Jasmila Zbanic ha esordito all’ultimo Festival di Venezia vincendo 3 premi collaterali (Premio Brian dell’UAAR, Premio Signis, Premio UNIMED).

Il terribile massacro di Srebrenica raccontato attraverso gli occhi di una donna, una traduttrice dell’ONU che come una moderna Cassandra intuisce l’inganno dell’esercito serbo. Un racconto tragico sui momenti cruciali che hanno preceduto il primo genocidio europeo dalla fine della Seconda Guerra Mondiale con l’uccisione di oltre 8000 civili di religione musulmana.

Con Quo Vadis, Aida? la Bosnia ed Erzegovina conquista la sua seconda nomination dopo quella vincente ottenuta nel 2001 per il film di Danis Tanovic No Man’s Land.

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AWARDS SEASON

NOMINATIONS: Independent Spirit Award, 2 BAFTA

WINNERS: Knight Marimbas Award, Rene Rodriguez Critics Award (Miami Film Festival), Audience Award (Rotterdam International Film Festival), Best Balkan Film (Sofia International Film Festival), Critics Award, Grand Prix (Luxembourg City Film Festival), Audience Choice Prize (Les Arcs European Film Festival), Dragon Award (Goteborg Film Festival), Award for International Cinema (Jerusalem Film Festival), Spirit Award

3. ROMANIA

Collective di Alexander Nanau ha conquistato non solo la nomination nella categoria Miglior film internazionale ma anche quella per il Miglior documentario. Prima di entrare in lizza per gli Oscar è stato presentato a Venezia 76 (Fuori Concorso) per poi essere proiettato al Toronto International Film Festival 2019 e nella sezione Spotlight del Sundance Film Festival 2020. Successivamente ha conquistato numerosi riconoscimenti prima di accedere alla Stagione dei Premi americana: dal Best International Documentary Film al Zurich Film Festival al Premio Speciale della Giuria al Sofia International Film Festival.

Il film segue un’indagine dei giornalisti del quotidiano Gazeta Sporturilor sulla corruzione dell’assistenza sanitaria in seguito all’incendio del nightclub Colectiv. Jay Weissberg di Variety lo ha definito “un documentario per i nostri tempi, meritevole di ampia visibilità”.

Con Collective la Romania ha conquistato la sua prima nomination agli Oscar nella categoria Miglior film internazionale, diventando il secondo Paese dopo la Macedonia del Nord a conquistare la doppia candidatura (internazionale/documentario).

AWARDS SEASON

NOMINATIONS: International Documentary Awards, European Film Awards, 4 Cinema Eye Honors (miglior documentario, miglior montaggio, miglior regia, miglior produzione), 2 Chicago Film Critics Association Award (internazionale, documentario), 2 Music City Film Critics Association Award (internazionale, documentario), 2 North Dakota Film Society Awards (internazionale, documentario), Lux Audience Award, 2 St. Louis Film Critics Association Awards (internazionale, documentario), 2 London Critics Circle Film Awards (internazionale, documentario), 2 San Francisco By Area Film Critics Circle Awards (internazionale, documentario), 2 Online Film Critics Society Awards (internazionale, documentario), Satellite Award (documentario), Seattle Film Critics Society Award (documentario), Critics Choice Award (internazionale), BAFTA (documentario)

WINNERS: European Film Award (miglior documentario), Boston Society of Film Critics Award (miglior documentario), National Society of Film Critics Award (miglior film straniero), National Society of Film Critics Award (3° posto per il miglior documentario), St. Louis Film Critics Association Award (miglior documentario), San Francisco By Area Film Critics Circle Award (miglior documentario), National Board of Review (Top 5 Foreign Language Films), Toronto Film Critics Association Award, (miglior documentario), London Critics’ Circle Film Award (miglior documentario), Satellite Award (miglior documentario), Vancouver Film Critics Circle Award (miglior documentario), Online Association of Female Film Critics Award (miglior documentario)

RUNNER-UP (2°posto): North Dakota Film Society Award (miglior film internazionale), Atlanta Film Critics Circle Award (miglior documentario)

4. HONG KONG

Contro ogni previsione rispetto ai verdetti dell’Awards Season, Better Days diretto da Derek Tsang e interpretato da Zhou Dongyu e Jackson Yee ha ottenuto la candidatura nella categoria Miglior film internazionale. In compenso la pellicola poteva fare affidamento su un numero impressionante di riconoscimenti continentali: dai 4 China Film Critics Association Awards agli 8 Hong Kong Film Awards. Senza dimenticare il Premio del pubblico conquistato all’Udine Far East Film Festival.

Al centro della vicenda le storie di due ragazzi agli antipodi che imparano ad apprezzare e a proteggere le differenze altrui. Cosi un adolescente vittima di bullismo stringe un’improbabile amicizia con un misterioso giovane che la protegge dai suoi aggressori.

Per Hong Kong è la terza candidatura nella storia degli Oscar. La prima nel 1991 con Lanterne Rosse di Zhang Yimou, la seconda nel 1993 con Addio mia concubina di Chen Kaige.

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AWARDS SEASON

NOMINATIONS:

WINNERS: Best Asian Film (Australian Academy of Cinema and Television Arts)

5. TUNISIA

A sorpresa il film tunisino The Man Who Sold His Skin con Yahya Mahayni e Monica Bellucci, diretto da Kaouther Ben Hania ha ottenuto la nomination nella categoria Miglior film internazionale dopo essere stato ignorato da tutti i premi della critica americana. Presentato all’ultimo Festival di Venezia nella sezione Orizzonti dove aveva vinto il premio per il miglior attore, nonché vincitore del premio come miglior film arabo al Festival del cinema di El Gouna.

Sam Ali, un giovane siriano sensibile e impulsivo, fugge dalla guerra lasciando il suo paese per il Libano. Per poter arrivare in Europa e vivere con l’amore della sua vita, accetta di farsi tatuare la schiena da uno degli artisti contemporanei più intriganti e sulfurei del mondo.

Con The Man Who Sold His Skin la Tunisia conquista la sua prima nomination agli Oscar.

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AWARDS SEASON

NOMINATIONS:

WINNERS: Best Actor (Festival di Venezia, Orizzonti), Best Screenplay (Stockholm Film Festival), Best Arab Film (El Gouna Film Festival)

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