Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle affronta con una nuova e sorprendente maturità il tema del cambiamento ma soprattutto la necessità di separarci da alcune certezze nell’ottica di un Bene ancora più grande seppur al momento irraggiungibile. A differenza quindi del primo capitolo si scava più a fondo, perchè forse il suo pubblico intanto è cresciuto. La materia è incandescente soprattutto per i più piccoli che però possono percepirne la gravità filtrata dai numeri musicali (in questo capitolo un po’ troppi ma necessari).
La potenza visiva delle immagini capaci di fondere dettagli realistici a suggestioni fantastiche instilla nello spettatore la sensazione di essere di fronte a qualcosa di più grande di noi laddove la morte e il sacrificio sono passaggi necessari per una piena accettazione della vita in tutte le sue sfumature. E vissero Felici e contenti si, ma non per sempre. Così in una narrazione binaria del Bene e del Male che si identifica come nei lungometraggi dello Studio Ghibli nell’equilibrio tra umanità e natura, non bisogna mai lasciarsi scoraggiare dai cambiamenti se diamo sempre ascolto alla nostra vocazione. Tutto è destinato a finire, a sciogliersi e a rigenerarsi, solo l’Amore è permanente.
Danilo Canzanella