Al di là delle previsioni che ogni anno emergono dai verdetti dell’Awards Season, non sempre il favorito agli Oscar è supportato anche dalla critica. In questo scenario comparando premi/nominations con il ranking delle Associazioni dei critici americani scopriamo quali film alla fine dei conti potevano contare sul supporto dei critici e quali invece hanno stravolto le dinamiche dei premi ottenendo il riconoscimento dell’Academy nonostante i pareri discordanti.
Su questa lunghezza per inaugurare questa nuova rubrica iniziamo dall‘ultima edizione degli Oscar mettendo sullo stesso piatto della bilancia i premi e le nominations agli Oscar e il punteggio cumulativo assegnato dai circoli dei critici americani.
Oscar 2024 vs Film Critics Association
Nella categoria Miglior film d’animazione la vittoria del maestro Hayao Miyazaki con il meraviglioso Il ragazzo e l’airone, che ha battuto al foto finish l’altro favorito Spider-man: Across the Spider Verse (86/100), era ampiamente supportata dalla critica americana (91/100), anche se per i critici americani la pellicola spagnola rivelazione dell’anno Robot Dreams (87/100) aveva tutte le carte in regola per farcela. L’unica dissonanza di questa categoria è stata la candidatura di Elemental (58/100) che ha registrato il punteggio più basso della cinquina. Al suo posto la critica avrebbe puntato sull’altro progetto anime di successo, Suzume (77/100) (candidato a 6 Annie Awards) o sul grande escluso di quest’anno Teenage Mutant Ninja Turtles: Mutant Mayhem (77/100) che aveva conquistato la nomination a quasi tutti i key awards (ad eccezione di BAFTA e Golden Globe), collezionando un ricco bottino di candidature.
Per la categoria Miglior film internazionale la leadership di The zone of Interest (Regno Unito) (92/100) non è mai stata messa in discussione fortemente supportata dalla critica, soprattutto dopo l’autogol della Francia con Anatomy of a Fall (86/100) che come ricordiamo non è stato scelto come rappresentante del suo Paese ma ha comunque ottenuto 5 nominations e vinto l‘Oscar per la Miglior sceneggiatura originale. Tra i nominati di questa categoria il meno apprezzato è stato il film spagnolo Society of the Snow (72/100). Al suo posto molti critici avrebbero preferito il Messico con Totem, il cui punteggio IMDb (91/100) arriva quasi ad eguagliare quello di The Zone of Interest. Su questa lunghezza d’onda hanno pesato le assenze di Finlandia (Fallen Leaves) (86/100) e della stessa Francia con The Taste of Things (85/100).
Per la categoria Miglior documentario come sappiamo quest’anno ci sono state incredibili omissioni che hanno alimentato una forte spaccatura tra le scelte dell’Academy e i giudizi dei critici americani. Questo dato è confermato non solo dai Film Critics Awards laddove doc pluripremiati come Still: A Michael J.Fox Movie e American Symphony sono stati esclusi dalla cinquina, ma anche del ranking della critica laddove a conquistare il maggior punteggio (90/100) è stato 32 sounds candidato a 5 Cinema Eye Honors. Il vincitore di quest’anno, 20 Days in Mariupol (83/100) non ha messo d’accordo tutti i critici che invece gli avrebbero preferito il doc indiano To Kill a Tiger (88/100) o quello cileno sull’Alzheimer, The Eternal Memory (85/100).
Per la categoria Miglior film il favorito dell’Awards Season Oppenheimer (90/100) non era l’unico competitor supportato dalla critica americana. C’erano infatti The zone of interest (92/100) e soprattutto Past Lives (94/100) che è il film che ha ottenuto il maggior punteggio tra tutte le pellicole nominate quest’anno agli Oscar. In fondo alla classifica di questa categoria troviamo Maestro (77/100). Al suo posto molti critici avrebbero preferito May/December (86/100) e anche lo stesso film d’animazione Il ragazzo e l’airone (91/100).