Oscar 2026: Predator: Killer of Killers di Dan Trachtenberg e di Joshua Wassung

Predator: Killer of Killers, acclamato dalla critica per il suo stile ibrido ispirato a Arcane e Akira, potrebbe entrare nella prossima Awards Season grazie all’Unreal Engine

Il franchise Predator potrebbe entrare nella corsa ai premi di quest’anno grazie all’incredibile lavoro che c’è dietro l’ottavo capitolo complessivo della saga: Predator: Killer of Killers, che si distingue per uno stile ibrido ispirato a Arcane e Akira, realizzato con l’Unreal Engine, il motore grafico utilizzato nei videogiochi. Lo studio The Third Floor firma un’animazione fluida e dettagliata, particolarmente apprezzata per le coreografie dei duelli con katana e le sequenze aeree.

La critica ha accolto il film con entusiasmo (97% su Rotten Tomatoes), lodando in particolare l’ambizione narrativa e la scelta di esplorare nuove ambientazioni storiche per il franchise. Predator: Killer of Killers riesce infatti a fondere l’identità visiva e la mitologia horror/sci-fi del brand con toni epici e tragici.

DISTRIBUITO DA: Disney/FOX

CAST VOCALE: Michael Biehn, Doug Cockle, Rick Gonzalez, Damien C. Haas, Lauren Holt, Lindsay LaVanchy

TRAMAIl film è strutturato come un’antologia in tre episodi, ciascuno ambientato in un’epoca storica differente e con protagonisti distinti: nell’841 d.C. in Scandinavia, la guerriera vichinga Ursa guida il proprio clan contro una tribù rivale, ma dopo la battaglia viene attaccata da un Predator; riesce a sconfiggerlo, ma perde il figlio Anders. Nel Giappone feudale del 1609, Kenji, un ninja in esilio, torna a confrontarsi con il fratello samurai Kiyoshi e con un Predator che lo bracca. I due fratelli uniscono le forze per sopravvivere, ma Kiyoshi muore nello scontro. Nel 1942, durante la Seconda Guerra Mondiale, il pilota John J. Torres scopre un Predator che stermina indiscriminatamente truppe alleate e nemiche. Riesce a batterlo con l’inganno, ma viene rapito da un’altra nave aliena.

CURIOSITÀ: Il film è stato animato con l’Unreal Engine, uno dei primi lungometraggi in assoluto a farlo, e ha tratto ispirazione stilistica da Akira (1988) di 
Katsuhiro Ōtomo e Arcane (2021) di Netflix 
,puntando ad abbracciare sia la violenza stilizzata che la spettacolarità visiva in modi che Dan Trachtenberg riteneva sarebbero stati meno efficaci nel live-action. Diversi artisti di Arcane hanno contribuito alla produzione, tra cui l’animatore principale dei personaggi Steven J. Meyer.

DATE: distribuito su Hulu negli Stati Uniti e su Disney+ (sezione Star) a livello internazionale il 6 giugno

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